Mission e storia

La Fondazione Alberto Peruzzo è un’istituzione no-profit istituita nel 2015 su iniziativa dell’imprenditore Alberto Peruzzo. Sebbene il suo obiettivo principale sia la promozione dell’arte contemporanea, essa presta anche una particolare attenzione alla preservazione e all’arricchimento del ricco patrimonio artistico e storico del territorio. La Fondazione persegue i propri obiettivi attraverso numerose iniziative quali esposizioni temporanee e progetti editoriali, collaborazioni e interconnessioni con il territorio, oltre a progetti di natura culturale e sociale.

Nel 2011 il Gruppo Peruzzo, in collaborazione con Louis Vuitton, ha finanziato il recupero architettonico del Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale. Il restauro di un luogo così significativo ha concretizzato l’impegno e l’interesse da parte del presidente Alberto Peruzzo per il mondo della cultura, creando i presupposti per la nascita della Fondazione Alberto Peruzzo.

La Fondazione ha sede operativa a Padova, in Nuova Sant’Agnese, ma fin dalla sua istituzione opera anche al di fuori dell’ambito locale, aprendosi a contesti di respiro internazionale.
I progetti sostenuti dalla Fondazione spaziano in diversi ambiti: dalla tutela e salvaguardia del patrimonio storico, come dimostrato dal restauro dell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova, alla valorizzazione del patrimonio artistico, come nel caso della mostra Guernica. Icona di Pace a Palazzo Camerini a Padova nell’autunno 2018. Inoltre, la Fondazione si impegna nella promozione di artisti contemporanei. Tra essi Alberto Biasi, con la mostra Alberto Biasi. Tra realtà e immaginazione a Venezia per la Biennale Arte 2019 e Quayola con Seconda Natura all’Orto Botanico di Padova nell’inverno 2019.

Collezione

Alberto Peruzzo, stimolato dalla passione per l’arte moderna e contemporanea, ha iniziato a collezionare opere d’arte a fine anni Ottanta.
Ad oggi la collezione conta più di centocinquanta opere d’arte, spaziando dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri. La collezione comprende opere di Balla, Sironi, De Pisis, Picasso, Dubuffet, Chagall, Léger, Casorati, Riopelle, Albers, Ernst, Mirò, Manzoni, Fontana, Vedova, De Chirico, Crippa, Carrà, Sutherland, Turcato, Christo, Wesselmann, Tàpies, Jenkins, Afro, Schifano, Schnabel, Plessi, Dine, Francis, Appel, Jenkins, Biasi, Music, Arman, Murakami, Valdes, Mitoraj, Paladino, Mastrovito, Hassan, Pegoraro.

Tali opere sono esposte, a rotazione, negli spazi espositivi della Chiesa di Sant’Agnese.

1/7 Emilio Vedova, Senza titolo, 1960, pittura e collage su carta
2/7 Giulio Turcato, Superficie lunare, fine anni ’60, tecnica mista
3/7 Jean-Paul Riopelle, Avent, 1958, olio su tela
4/7 Tom Wesselmann, Study for Barbara and baby, 1979, olio su tela
5/7 Roberto Crippa, Senza titolo, dettaglio, 1962, tecnica mista
6/7 Alberto Biasi, Va dove ti porta l’occhio, dettaglio, 1991, pvc su tavola
7/7 Antoni Tàpies, Manta Roya, dettaglio, 1974, olio su tela

Nuova Sant'Agnese

Lo spazio culturale della Fondazione Alberto Peruzzo ha come sede principale la chiesa di Sant’Agnese, un’antica edificazione del Duecento sita a Padova. Il restauro della ex chiesa, concluso nel 2023, nasce dalla volontà di creare uno spazio inedito, più precisamente un luogo che possa diventare punto di riferimento per la città di Padova e per la collettività.
Attraverso lo svolgimento di eventi e attività, Sant’Agnese si propone nel ruolo di polo culturale, all’interno del quale si possano creare sinergie e interconnessioni volte alla valorizzazione e diffusione dell’arte e del patrimonio culturale.

La Navata è oggi uno spazio dedicato a mostre temporanee, mentre la Sacrestia ospita una selezione della collezione permanente della Fondazione. Al piano inferiore, nell’Ipogeo, è presente un’area storica permanente che raccoglie una serie di reperti ritrovati nel corso dei restauri – tra cui importanti frammenti d’affresco del Trecento – e due lastre tombali.

La terrazza della Fondazione è situata sopra la Sacrestia. Questo spazio, oltre a offrire un’esclusiva vista panoramica del centro storico, fornisce una prospettiva unica sul campanile quattrocentesco e sull’opera di Kounellis. La terrazza costituisce una location ideale per l’esposizione di sculture e per ospitare eventi.

Bookshop

Adiacente alla chiesa, parte del progetto di recupero è il restauro del Palazzetto Dante, un antico edificio eretto tra il XIV e il XVIII secolo e parte del quale diventerà il futuro bookshop della Fondazione. Sarà un luogo, accessibile anche ai non visitatori della ex chiesa, dove sarà possibile trovare edizioni importanti legate al mondo delle arti, oltre che le pubblicazioni della Fondazione stessa. Un progetto che lega le due passioni del fondatore, quella per l’arte con quella per la stampa di libri prestigiosi a carattere culturale.

Chiesa

La chiesa di Sant’Agnese è situata nel centro storico di Padova, nella zona di Ponte Molino. Si tratta di un edificio di epoca medievale, le cui prime testimonianze risalgono a un documento del 1202. Ponte Molino fu per secoli uno dei quartieri cardine della città: in epoca medievale era una zona centrale per il commercio, derivante dall’attività dei mulini. La presenza dei mugnai – che non godevano di una buona reputazione sociale – e la stessa zona identificata per essere stata luogo di meretricio, ha portato a dedicare la chiesa a Sant’Agnese, simbolo di purezza. 

La struttura medievale subì, nell’arco temporale di quattro secoli, diversi interventi; il periodo maggiore di arricchimento decorativo avvenne soprattutto a cavallo tra il Seicento e il Settecento. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un bombardamento distrusse parte della canonica, che venne ricostruita ex-novo. Nel 1949 Sant’Agnese venne sconsacrata e venduta a privati che la trasformarono in un’autofficina, rimanendo tale fino agli anni Ottanta. Con la chiusura dell’attività, la chiesa versò in stato di degrado fino al 2015, anno in cui iniziarono i lavori di restauro da parte della Fondazione.

Restauro

L’obiettivo del restauro, avvenuto dal 2015 al 2023, è stato quello di riportare in vita e rispettare i segni del tempo che la ex chiesa mostra; primo tra tutti il portale della facciata principale. Il portale rappresenta un importante lavoro di artigianato, ed è caratterizzato da una statua di Sant’Agnese e da stipiti lavorati che risalgono a fine del Quattrocento, attribuibili a Giovanni Maria Mosca. Durante gli scavi per il restauro vi sono stati importanti ritrovamenti nel sottosuolo della chiesa: alcuni sepolcri del XIII e del XV secolo, in due stratificazioni diverse, e frammenti di affresco presumibilmente del Trecento ricollegabili all’influenza giottesca, ancora in fase di studio a opera della Soprintendenza. Inoltre, durante i lavori di scavo, è stata ritrovata traccia di una strada risalente all’epoca romana, reperto che è ora parte dell’esposizione archeologica. Non da ultimo, un altro importante elemento restaurato è il campanile quattrocentesco, costituito da una particolare cuspide conica realizzata in mattoni.

L’interno di Sant’Agnese nel 1950

Palazzo Rusconi, Sacerdoti – Lanza

Si tratta di uno degli esempi più significativi di trasformazione ottocentesca di un palazzo situato nel centro storico della città, frutto di un intervento di riedificazione tra il 1811 e il 1838, su progetto attribuito all’architetto Giuseppe Jappelli a seguito della demolizione di un precedente nucleo medievale, in parte costituito dall’ex chiesa di Sant’Agnese.
Il palazzo è costituito da tre corpi: il primo con facciata monumentale su via Dante, il secondo ortogonale lungo l’asse est-ovest del cortile interno e dotato di due appendici occidentali; il terzo corpo di servizio al palazzo fu eretto successivamente. Frutto dello spirito borghese dell’epoca, l’edificio fu costruito creando al suo interno un grande salone centrale e in relazione ad esso una serie di stanze ovali ornate con cicli di affreschi, tra i più importanti “Le nozze di Bacco” ed “Il trionfo di Bacco” realizzati da Giovanni De Min tra il 1821 e il 1824.

Paolo Monti, Palazzo Rusconi, Sacerdoti – Lanza, ca. 1970 – ca. 1982