Intervento di Denis Curti

L’opera presentata è la rappresentazione di un ricordo passato nel quale ciascuno di noi può riconoscersi, e come un avvenimento autobiografico di dolore, può diventare un luogo di rifugio per vivere un’infanzia più serena.
Ne parla Denis Curti, Direttore Artistico della Casa Tre Oci, che ha scelto un’opera intima ed emotiva della fotografa Moira Ricci (1977).

«Ho scelto questo scatto in bianco e nero di Moira Ricci, un’opera che mi sta molto a cuore. E’ una fotografia che amo moltissimo, la prima che ho acquistato nella mia piccola collezione. Io sono un curatore più che un collezionista, e ho comprato questa immagine perché è in grado di sviluppare un sentimento che mi ha fatto commuovere molto.
Moira Ricci è la ragazza vestita di nero che si vede a destra dell’immagine, e guarda dall’alto verso il basso le due bambine in colonia. Le si riconosce per la classica divisa, per il cappellino e la classica maestra, che tiene le mani sulle loro spalle. Una delle due bambine è la mamma di Moira Ricci.
Con una semplice funzione digitale, l’artista si inserisce all’interno della fotografia, e lo fa perché sente la mancanza della madre, scomparsa improvvisamente».

Nel 2004, Moira Ricci perde improvvisamente sua madre, e da quel momento non riesce a smettere di guardare gli album delle sue foto. Ricordi di famiglia che non appartengono all’artista, al tempo non ancora nata, ma che le facevano scoprire ogni volta un altro pezzo della vita della donna.

Allora Moira Ricci, ripercorrendo gli album di famiglia, le fotografie che sono contenute in questi album prova questa nostalgia e dice di volersi avvicinare di più ed entrare nel vivo.
Continuavo a guardare le sue foto, volevo solo entrare lì per stare con lei. Mi sono inserita nel modo più preciso possibile per rendere verosimile il mio sogno di poterle stare ancora accanto, di recuperare il tempo perso e proteggerla», spiega l’artista.
L’artista, infatti, si è inserita nelle fotografia cercando di mimetizzarsi il più possibile attraverso gli abiti e le pose. Rimane comunque elemento straniante, un fantasma dal futuro che cerca di comunicare attraverso l’intensità di sguardo rivolto sempre verso la madre.

«Ho cercato di creare un dialogo, una sorta di collisione temporale tra presente e passato nella quale il mio ricordo di quel particolare momento non esisteva. Questo lavoro, che si compone di tantissime immagini, prende il titolo dalla data di nascita e di morte della madre. 20.12.53-10.08.04 . E’ un lavoro del 2004, ed è il tentativo da parte dell’artista di ricostruire una sorta di cronaca familiare, di ritornare alle origini e di sopprimere la distanza.
Ho scelto questo lavoro perché mi sembra molto attuale e pertinente ai momenti che stiamo vivendo».

Biografia

DENIS CURTI | Direttore del mensile “Il Fotografo” e direttore artistico della Casa dei tre Oci di Venezia, direttore artistico del Festival della Fotografia di Capri. Fondatore del Master post Universitario di fotografia in collaborazione con NABA e Fondazione Forma. Consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico. Fondatore della società PICC (Photography Italian Culture Capital) e fondatore di Still (fotografia, showroom e galleria). Curatore di mostre e rassegne fotografiche, autore di libri, critico fotografico per testate giornalistiche e quotidiani, è stato per diversi anni il direttore dell’Agenzia Contrasto che pubblicava in Italia i lavori dei fotografi della famosa agenzia Magnum.

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