Siamo in un periodo storico nel quale la società presta molta attenzione alle classifiche, di ogni genere. Dalle 10 spiagge più belle al mondo, ai 100 film più belli di tutti i tempi, ai primi 30 piatti che gli europei preferisco cucinare, e così via.
Anche il mondo dell’arte ha le sue classifiche, ma quella che ogni anno tutti i ‘potenti’ aspettano è la Power 100 di Art Review, rivista americana specializzata. Giunto alla sua diciottesima edizione, la classifica presenta le 100 figure più influenti nel mondo dell’arte contemporanea internazionale degli ultimi 12 mesi, secondo il giudizio di 30 artisti, curatori e critici a livello globale. Per il 2019 al primo posto troviamo Glenn D. Lowry, direttore del MoMA di New York, per aver rivoluzionato il modello del museo tradizionale. Pochissimi gli italiani, e tra questi i tre soci fondatori di Galleria Continua: Mario Cristiani, Maurizio Rigillo, Lorenzo Fiaschi.
E’ un riconoscimento importante per un progetto nato con l’obiettivo di portare l’arte contemporanea fuori dai soliti circuiti, prima come associazione per poi diventare galleria di rilevanza internazionale.
E questa galleria nel 2020 compie 30 anni di vita.
La peculiarità e la forza della “galleria” stanno nella identità legata al territorio, in maniera impegnata culturalmente e socialmente da un lato, ma allo stesso tempo sa stare sul mercato, e ci sa stare in maniera forte e internazionale.
Anche le scelte che riguardano le sedi espositive sono molto particolari, segnate spesso dal recupero di edifici pieni di storia e non in zone centrali.
La sede di San Gimignano è un’icona, in un ex cinema degli anni ’50 recuperato. Spazio e situazione simili a l’Havana, Cuba, dal 2015. Per Parigi la strategia ha portato alla riscoperta della campagna a Les Moulins de Sainte Marie, in uno spazio di ampie metrature in una ex cartiera. La sensibilità per il paesaggio comporta la scelta di sedi inusuali, insieme all’attenzione verso il tema della rigenerazione urbana. Con questo approccio anche lo sbarco in Cina nel 2004: la loro sede a Pechino di 1000 mq espositivi, con un soffitto alto 13 metri, è strategica, all’interno della Factory798, parte di un complesso di stabilimenti produttivi costruiti in stile Bauhaus da architetti della Germania dell’est nel 1950. Il cosiddetto ‘Dashanzi Art District’ (altro nome per la ex Factory 798) è diventato da anni un caso emblematico di recupero industriale a fini artistici, con studi d’artista, gallerie, editori, librerie, studi di grafici, bar, ristoranti.
Ed ora, ad inizio 2020, per festeggiare i 30 anni di attività, Galleria Continua ha scelto di aprire un altro spazio in Italia, ed ancora una volta è una scelta non convenzionale, in un’ala dell’albergo The St. Regis di Roma, molto particolare, sconosciuta agli ospiti: la Sala Diocleziano. Nel contempo annunciando la prossima apertura a San Paolo del Brasile, all’interno di uno stadio…
Una caratteristica distintiva di Galleria Continua è quella di muoversi all’interno di un sistema globalizzato, pur mantenendo un contatto diretto con il contesto locale, ed un alto valore di reputazione che ha costruito negli anni, lavorando con artisti contemporanei di altissima qualità, tra i quali Ai Weiwei, Anish Kapoor, Antony Gormley, Daniel Buren, Michelangelo Pistoletto, Loris Cecchini, Arcangelo Sassolino.
Ma come avvengono le scelte?
Lorenzo Fiaschi ha recentemente affermato: «Le nostre corde vibrano grazie alle persone, alle situazioni, ai luoghi in cui ci ‘imbattiamo’. I nostri progetti non nascono in funzione del mercato o del collezionismo. Quando troviamo una situazione con cui ci sentiamo in sintonia l’abbracciamo, ci buttiamo, anima e corpo. Ci lasciamo travolgere dalla passione, e i risultati, fortunatamente, arrivano di conseguenza».
Buon compleanno, Galleria Continua!