1/6 Orditi della razionalità, Exhibition view, 2023. Foto: Ugo Carmeni
2/6 Orditi della razionalità, Exhibition view, 2023. Foto: Ugo Carmeni
3/6 Alberto Biasi, Va dove ti porta l’occhio, 1991. Foto: Mauro Magliani
4/6 Alberto Biasi, Ricciolina…ti aspetto domani alle due, 2007. Foto: Mauro Magliani
5/6

Josef Albers, Study for Homage to the square: Desert Air, 1958. Foto: Mauro Magliani

6/6 Paolo Scheggi, Intersuperficie curva del giallo, 1966. Foto: Marco Furio Magliani
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Orditi della razionalità, Exhibition view, 2023. Foto: Ugo Carmeni

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Orditi della razionalità, Exhibition view, 2023. Foto: Ugo Carmeni

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Alberto Biasi, Va dove ti porta l’occhio, 1991. Foto: Mauro Magliani

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Alberto Biasi, Ricciolina…ti aspetto domani alle due, 2007. Foto: Mauro Magliani

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Josef Albers, Study for Homage to the square: Desert Air, 1958. Foto: Mauro Magliani

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Paolo Scheggi, Intersuperficie curva del giallo, 1966. Foto: Marco Furio Magliani

Mostra

Orditi della razionalità

11.11.2023 03.03.2024

Continua l’ideale dialogo fra la proposta progettuale realizzata nello spazio principale della Nuova Sant’Agnese e le opere collocate nella Sacrestia che si richiamano ad un più ampio contesto storico di ricerche ascrivibili all’arte razionale, concreta, neocostruttivista e optical.

Orditi della Razionalità a cura di Riccardo Caldura, propone una selezione di opere – a partire dalle premesse negli anni Venti del Novecento di movimenti artistici quali il Bauhaus o il costruttivismo russo – che hanno avuto una articolatissima diffusione sul piano internazionale, rilanciate con forza nella seconda metà degli anni ’60 (come è evidente dalle coeve edizioni della Biennale di Venezia) e proseguite lungo tutto il ventennio successivo. La stessa città di Padova, in questo medesimo periodo sarebbe diventata uno dei maggiori centri di diffusione (si pensi al gruppo N) di rilevanti sperimentazioni attente alle ricadute operative fra arte, percezione, design e le allora nuove tecnologie. Ed è in questo clima che si forma la straordinaria raccolta di opere che raccontano di un’altra Biennale, quella di San Martino di Lupari ideata dall’artista Edoer Agostini, e facenti parte del Museo dedicato ad uno straordinario studioso quale è stato Umbro Apollonio.

Una collettiva di carattere internazionale dove le opere della collezione della Fondazione dialogano con importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e private per la prima volta esposte nella Nuova Sant’Agnese.

Crediti e ringraziamenti

Museo civico d’Arte Contemporanea Umbro Apollonio | San Martino di Lupari, Padova
Fondo Verifica 8+1 | Biblioteca VEZ, Venezia
Giuseppina Agostini
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso
Andrea Colasio | Assessore alla Cultura del Comune di Padova
Marco Mastroianni | Comune di Venezia
Monica Pregnolato
Vincenzo Tiné | Soprintendente
Patrizia Tomasi | Comune di S. Martino di Lupari
Debora Tosato

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