Marco Maria Zanin (Padova, 1983) è un artista e ricercatore che usa la fotografia come principale, ma non unico, mezzo espressivo: i suoi lavori sono un’immersione dentro a ciò che il tempo ha trasformato, la ricerca di un equilibrio e di una nuova strada verso il futuro che valorizzi il passaggio del tempo e le sue tracce; c’è l’attenzione per la tradizione, i segni dell’uomo e per gli strumenti con cui modifica l’ambiente e il territorio, dall’architettura agli utensili di ieri e di oggi.
Con la fotografia cerca di ridare senso e contesto a queste stratificazioni nella società contemporanea: nelle sue opere passato e presente si sovrappongono, segni lievi e altamente poetici tracciano un nuovo percorso interpretativo fatto di spazi vuoti e silenzi, nel tentativo di allacciare e riallacciare legami che mettano sempre al centro l’uomo e il suo rapporto armonico con l’ambiente.
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Per questi motivi la Fondazione Alberto Peruzzo ha affidato a Marco Maria Zanin un progetto fotografico che sapesse interpretare la presenza fisica e scenografica degli spazi vuoti della Chiesa di Sant’Agnese. Zanin è intervenuto all’interno dell’edificio nel corso del restauro, cercando di immortalare quei segni e frammenti da cui scaturiscono le storie e le vicende di Sant’ Agnese.
Il progetto fotografico, che si compone di tredici scatti di medio e grande formato, è stato realizzato tra il 2019 e 2020 ad opera dell’artista ed è stato esposto alla Casa dei Tre Oci a settembre 2020 ed oggi è parte ufficiale della Collezione Peruzzo.